Il respiro scomposto e rovente delle lettere di una giovane paziente danneggia, forse per sempre, la lucida lastra di ghiaccio che copre la vita di una psicanalista. La donna che salva gli altri da se stessi, si scopre disarmata al confronto con le proprie passioni mutilate molto tempo prima, perché smettessero di sanguinare. Nello specchio rovesciato dell'altra, indovina abbandoni, altalene di sensi e di senso. E le desidera. Nelle parole, forse, la possibilità di cambiare ordine alle cose, di riannodare il filo. Questo novelet è un coltello che si affila su frammenti rocciosi senza spuntirsi.
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